L'architettura è nello spazio
lo spazio è nel ritmo
il ritmo è nelle pause
le pause sono nell'attesa
l'attesa è l'ombra della luce.
L'architettura è a prescindere da noi,
appartiene a chi ne entri in risonanza.
È una foglia,
è l'universo intero,
sono le relazioni.
Progettare è andare oltre.
Firmitas, utilitas e venustas sono la
metrica di una poesia complessa e
misteriosa quanto la vita stessa.
Solo un atto di libertà
apre la porta di questo mistero,
al di là della porta
lo spazio raggiunge l'infinito.
Il massimalismo sta al minimalismo
come l'alpha sta all'omega.
Mentre in natura non esiste l'alfabeto.
Lo spazio nasce dalla prefigurazione
di una realtà in attesa di realizzarsi
attraverso il concerto di azioni diverse,
parti di un'unica grande armonia.
L'architettura si progetta
per lasciarla a qualcun'altro.
È un entusiasmante esercizio d'ascolto.
È un atto di generosità.